Io ti troverò - Shane Stevens
Casa Editrice: Fazi
Prima pubblicazione: 1979
Pag: 799
Recensione:
È il 1979 quando viene pubblicato per la prima volta "Io ti troverò" di Shane Stevens, libro che oggi viene considerato uno dei primi esempi di narrativa sui serial killer. Il protagonista è Thomas Bishop, uno tra i personaggi più complessi mai letti. Non solo è cresciuto senza un padre, ma sua madre Sarah Bishop non ha mai saputo se il vero padre fosse suo marito o lo stupratore che la violentò, Caryl Chessman - criminale oltretutto realmente esistito. A solo dieci anni Bishop uccide barbaramente la madre, da cui subiva costantemente maltrattamenti. Viene subito internato in una clinica psichiatrica da cui, quindici anni dopo e con un escamotage studiato a puntino, evade. La libertà diventa subito sinonimo di brutalità. Tutto ha inizio con l'uccisione di una donna, ma poi le vittime di Bishop diventano innumerabili. Spostandosi da una parte a un'altra dell'America, Bishop lascia dietro di sè una serie infinita di corpi, e tante domande a coloro che sono sulle sue tracce, uno tra questi è Spanner, il commissario a capo della caccia all'uomo più complessa della storia: "Sapeva inoltre di trovarsi, come chiunque, di fronte al più pericoloso, al più inafferrabile omicida del mondo: l'uomo che uccide a caso senza un motivo evidente. Un uomo del genere era impossibile da fermare." 800 sono le pagine che compongono il romanzo che si concentra sulla figura di un serial killer, più bello mai letto fino ad oggi. Bishop è un personaggio a tutto tondo, tanto inquietante quanto affascinante e di cui l'autore ci offre un quadro più che esaustivo della sua personalità, partendo dall'infanzia fino ad arrivare ad essere lo spietato assassino che è diventato. Un uomo che sembra non avere un'organizzazione nei crimini che commette ma che, nonostante sia domato dall'istinto, è in realtà molto sistematico e razionale. Il libro appare come un reportage molto dettagliato della vita di Bishop a partire dall'origine, quindi dalla sua infanzia e da quello che ha dovuto subire da sua madre. Ma è molto altro! Le tematiche che vengono toccate sono svariate e variegate in un'America degli anni '60/'70, in cui la pena di morte è oggetto di discussione quotidiana tra politici, giornalisti e persone comuni. Nonostante io mi sia perdutamente innamorata di "Io ti troverò", credo che non sia un libro per tutti. Se, come me, amate le storie in cui i protagonisti indiscussi sono i "cattivi" analizzati in tutta la loro follia, lo troverete stupendo anche voi, partendo però con la consapevolezza che è un libro quasi interamente descrittivo formato da capitoli molto lunghi ma che vi assicuro scivolano via come lo zucchero. È in conclusione un libro completo e allo stesso tempo complesso, che vi condurrà ad un finale da brividi. In una parola: IMPERDIBILE