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L'uomo del labirinto - Donato Carrisi

Titolo: L'uomo del labirinto 

Autore: Donato Carrisi 

Editore: Longanesi

Pag.: 400

Anno di pubblicazione: 2017

RECENSIONE:

La piccola Samantha è felice, felice perché sta andando a scuola e Tony Beretta deve parlarle, probabilmente deve aprirle il suo cuore. Quello stesso giorno però, Samantha viene rapita. Si sveglia in una stanza d'ospedale, senza ricordare nulla, nè il suo nome, né dove sia stata per tutto quel tempo, perché sono passati quindici anni dalla sua scomparsa. Ormai ventottenne dovrà affrontare un lungo percorso, pieno di ostacoli, in cui solo la forza della sua mente potrà salvarla. La notizia del suo ritrovamento è sulla bocca di tutti, e Bruno Genko, investigatore privato all'epoca incaricato del caso, impegna tutto se stesso per cercare di capire cosa le sia successo perché sa che questo sarà l'ultimo caso che lo vedrà coinvolto. Lo sa, perché è un malato terminale. L'indagine porterà Genko indietro nel tempo, ad una casa famiglia in cui venivano accuditi i bambini abbandonati, dove un coniglio con gli occhi a forma di cuore, Bunny, è l'incubo di molto bambini. Ne "L'uomo del labirinto" ritroviamo vecchie conoscenze come il Limbo, l'ufficio che si occupa delle persone scomparse, e altri personaggi già noti, che rimangono marginali ma di fondamentale importanza. Per questo motivo credo che "L'uomo del labirinto" debba essere letto solo dopo "Il suggeritore" e "L'ipotesi del male", per avere piena consapevolezza del contesto. Personalmente mi dissocio dal pensiero di molte persone che vedono il finale della sua ultima opera deludente, non all'altezza e ingarbugliato. Per me è semplicemente GENIALE, un signor thriller dal finale a sorpresa, che lascia stupiti e allo stesso tempo con un vuoto dentro per non poter iniziare a leggere immediatamente un nuovo capitolo. Donato Carrisi si conferma un maestro nel raccontare il buio, il male e l'oscurità che abitano nelle persone, trattando sempre temi scomodi come in questo caso la pedofilia. Le sue storie non sono mai così lontane da qualcosa che potrebbe realmente accadere, e per questo sa come "intrattenere" ma allo stesso tempo inquietare chi legge. E lo fa in modo così semplice ma accattivante che si rimane ipnotizzati dalle sue parole e dal suo stile inconfondibile. Con un finale alla Shutter Island, Carrisi ci fa rimanere nuovamente senza parole, come alla fine di una puntata di una serie tv che finisce sul più bello e bisogna assolutamente proseguire, sospesi in attesa di un seguito che DEVE necessariamente arrivare, io lo aspetto.  

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