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Un giorno solo - Felicia Yap


Titolo: Un giorno solo

Autore: Felicia Yap

Editore: Piemme

Anno di pubblicazione: 2018

Pag.: 408

RECENSIONE:

"Un giorno solo" è l'esordio letterario di Felicia Yap, giornalista londinese. Un libro in cui il genere thriller incontra il mondo distopico. Non ho letto molti libri di questo stampo, anzi, si possono contare sulle dita di una mano, ma questo mi ha colpita particolarmente, con un'idea davvero originale alla base. Abbandoniamo per un attimo il nostro mondo, e immergiamoci in quello di una cittadina nei pressi di Cambridge. Un mondo in cui esistono due tipi di persone i mono e i duo. Cosa li differenzia? Il funzionamento della loro memoria. I mono ricordano solo il giorno prima, i duo riescono a ricordare fino a due giorni prima. Per memorizzare ogni dettaglio della propria vita le persone utilizzano un iDiary, un diario elettronico progettato da Steve Jobs in persona. Claire e Mark sono una coppia mista, una è Mono, l'altro un Duo, e nonostante i matrimoni misti non siano visti di buon occhio, loro sono felicemente sposati da vent'anni. Le loro vite vengono scombussolate quando l'ispettore Hans bussa alla loro porta, dichiarando di voler interrogare Mark riguardo al ritrovamento di un cadavere, quello di Sophia. A Claire quel nome non dice niente, ma il diario ritrovato di Sophia è pieno di riferimenti a Mark e alla loro relazione clandestina. Il sospetto tradimento e di Mark e l'accusa di omicidio manda in frantumi le certezze di Claire, che comincia a mettere in discussione la sua relazione col marito fino al primo incontro. Non potendosi affidare alla sua memoria comincia a riguardare i diari ripercorrendo passo dopo passo la loro storia. Ma nei diari mancano dodici pagine. Claire vuole effettivamente scoprire se tra loro due ci sia mai stato amore, e soprattutto perché mancano proprio le dodici pagine risalenti a vent'anni prima? Cosa è successo? Svolto tutto in un giorno solo, i protagonisti che prendono voce alternandosi tra un capitolo e l'altro sono Claire, Mark, il poliziotto Hans e Sophia, che conosciamo attraverso le sue parole nel diario che Hans legge per aiutarlo nell'indagine. Il tema della perdita della memoria è stato sfruttato parecchio dagli autori di thriller, giocare sul recupero di periodi dimenticati in cui è racchiuso il punto centrale della storia attrae molto, anche se alle volte risulta un po' "ti piace vincere facile".

"Non ti addormentare", "Non tutto si dimentica", "Ogni piccola bugia" sono solo alcuni esempi.

Se è vero questo però, è anche vero che un mondo in cui ogni persona è nella stessa condizione non era ancora stato inventato ed esplorato. La Yap fa riflettere molto su cosa voglia dire vivere in un mondo come il nostro, inimmaginabile per i mono e i duo, un mondo che noi siamo per scontato. Offre molti spunti di riflessione, come le seguenti frasi: "In un mondo in cui tutti ricordano tutto, le persone sarebbero perennemente ubriache (o drogate) per il bisogno di sfuggire sia al presente che al passato. La società si sbarazzerebbe dei soggetti con problemi di memoria. La gente capirebbe il vero significato di amore e odio." È un'idea pazzesca quella alla base del libro, anche se purtroppo, rimasta solo in superficie. Alcune cose vengono spiegate approssimativamente e il finale è abbastanza prevedibile, un po' forzato e non in linea con il "mood" del resto del libro, ma piuttosto moralista, cosa che non ho apprezzato molto. È stato uno di quei libri belli da leggere, perché originali e appassionanti, ma che si è perso sul finale. Naturalmente è il mio personale pensiero, e detto ciò Felicia Yap è solo al suo primo libro, che sta spopolando in tutto il mondo. Sono molto curiosa di leggere nuovi romanzi di un'autrice dal grande potenziale!

L'AUTRICE: Felicia Yap

Una vita che l'ha portata da Kuala Lumpur al cuore di Londra. Un passato come biologa, poi ricercatrice di storia a Cambridge, ballerina e giornalista. Un esordio letterario a trentacinque anni, conteso da ventiquattro agenti letterari. Un contratto a sei zeri con una grande casa editrice inglese, seguito da una serie di altri in tutto il mondo. Un deal hollywoodiano arrivato dopo una battaglia tra case di produzione come non se ne vedevano da tempo. Come scrive la rivista Marie Claire, la storia della scrittrice Felicia Yap è «fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni», tanto che lei stessa ha istituito una borsa di studio, la Yesterday Scholarship, per aiutare altri aspiranti scrittori com'è stata lei. Un giorno solo, in corso di traduzione in tutto il mondo, è stato il caso editoriale del 2017 in Inghilterra, ed è stato salutato come il fenomeno dell'anno dal Guardian e dall'Observer.

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