Nostalgia del sangue - Dario Correnti
Titolo: Nostalgia del sangue
Autore: Dario Correnti
Editore: Giunti
Anno di pubblicazione: 2018
Pag.: 535
RECENSIONE:
"Hai mai sentito parlare di Vincenzo Verzeni?" "È stato il primo serial killer italiano della storia. Cioè non proprio. Prima di lui ce n'era un altro, un certo Antonio Boggia"
"Il Boggia uccideva le persone per derubarle. Vincenzo Verzeni no, uccideva per il gusto di uccidere." L'incubo del primo serial killer della storia italiana è tornato. Qualcuno sembra voler imitare il modus operandi di colui che alla fine dell'800 terrorizzò la Lombardia. Siamo nel nord Italia, nel milanese. La notizia arriva subito alle orecchie di due giornalisti: Ilaria Piatti e Marco Besana, che si occuperanno del caso. Che strana coppia! Ilaria Piatti, o meglio "Piattola", ventiseienne aspirante giornalista, è una ragazza goffa, distratta e fuori dal comune, ma con una mente eccezionale. Nonostante sembri così ingenua il suo passato è molto duro: la madre è stata assassinata dal padre, condannato all'ergastolo nel carcere di Opera. Proprio il suo passato ha reso Ilaria una persona forte, molto più forte di quanto lei stessa riesca ad immaginare. Besana è colui che la rende consapevole della sua forza e bravura. Besana, big della cronaca nera, è un cinquantottenne ironico, smart e sempre sul pezzo. È un uomo dai pochi vizi, uno tra questi è spendere tutto quello che ha in cibo. Ama mangiare nei ristoranti e nei bar, uno degli aspetti ricorrenti in questo romanzo è sicuramente il cibo! Ritroveremo quasi sempre i due colleghi a discutere davanti a un aperitivo o ad una cena. Besana prende letteralmente Piatti a cuore, la inizia al duro lavoro del giornalista di cronaca nera, la trascina ovunque e ad orari impensabili, e ci ha proprio dato l'impressione che fosse una figura paterna per lei. I due sono così diversi apparentemente, eppure così complici. Sono legati da un filo invisibile, da quella "Nostalgia del sangue" che Besana è sicuro che sentirà una volta in pensione. I due personaggi sono fenomenali insieme, e mai come in questo romanzo abbiamo sentito un particolare feeling non solo con loro, ma anche verso i luoghi. Mentre leggevamo il libro sentivamo i due giornalisti così vicini a noi, mentre si muovevano in quei posti che abbiamo a due passi da casa: la biblioteca Sormani, Corso XII marzo, Rogoredo, fermate della metropolitana milanese,.. Questo ci ha permesso di immergerci ancora di più nella lettura, riuscendo ad immaginare nella nostra mente le parole scritte, come se fosse un film.
E' la prima volta che in un romanzo ritroviamo Cesare Lombroso, i suoi studi sulla criminologia e fisiognomica dei criminali ci hanno sempre affascinate e la prima parte del libro è sicuramente più intrigante grazie a balzi temporali tra presente e passato, in cui ritroviamo il noto criminologo. Il romanzo tratta argomenti importanti, non solo attraverso riferimenti storici riguardo la criminologia, ma anche perché ci porta a scoprire la realtà della provincia, dove le persone si definiscono molto riservate, nonostante ognuno sappia tutto di tutti. Ma dove finisce la riservatezza e comincia l'omertà?
Un thriller consigliatissimo che non può che lasciare a bocca aperta!