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Teresa Filangieri, una duchessa contro un mondo di uomini - Carla Marcone

Titolo: Teresa Filangieri, una duchessa contro un mondo di uomini

Autore: Carla Marcone

Editore: Scrittura & Scritture

Anno di pubblicazione: 2017

Pag.: 160

RECENSIONE:

"Era l'Italia spaccata in due: un nord industrializzato e ricco e un sud povero e contadino. Era l'Italia delle conquistate Due Sicilie zavorra del paese. Era l'Italia del progresso fermo alle porte del meridione..." Essere una donna non è stato e non è sempre semplice. Essere una donna forte, con valori e ideali saldamente radicati dentro di sé, tanto da andare contro tutto e tutti per seguire i propri princìpi è stato ed è ancora più difficile. È il caso di Teresa Filangieri, vissuta nell'Italia fine ottocentesca, che aveva un sogno: aprire il primo ospedale pediatrico per malattie infettive. La vita di Teresa è stata una vita dura, piena di ostacoli. Una vita fatta di sofferenze, come la perdita della figlia, un rapimento, ma anche di gioie che si è creata da sola. Ha infatti dedicato la sua vita al prossimo, ad aiutare i "des miserables", volendo a tutti i costi creare una struttura concreta in cui potessero essere curate le persone, ma soprattutto i bambini bisognosi. Siamo negli anni in cui le donne avevano pochi diritti e tanti doveri e il marito di Teresa, in primis, era un forte sostenitore della superiorità del sesso maschile. "Guai a fargli intendere che una donna poteva essere dotata di una massa cerebrale funzionante, in certi casi era capace di tenerle il broncio per giorni." Forma di pensiero assolutamente comune, normale, e apparentemente accettata da tutti. Teresa però ebbe il coraggio di ribellarsi e, con moltissime difficoltà, riuscire nel suo intento, la sua forza è quasi invidiabile ed è soprattutto di esempio. Lo stile narrativo, inizialmente, non sempre mi è stato semplice da seguire, l'ho trovato a tratti poco fluido e poco intuitivo, ma superate le prime pagine si riesce ad entrare nella storia. Molti dialoghi sono scritti in dialetto napoletano, ma sono supportati da note a piè di pagina in cui vi è la traduzione, non conoscendo bene il dialetto, questo mi ha aiutato molto. Sono inoltre inseriti nel libro diversi cenni storici, e ho apprezzato moltissimo il modo in cui sono stati descritti. Semplici, mai pesanti e mai noiosi. Nonostante Teresa sia vissuta alla fine dell'800, alcuni temi delicati si possono ricondurre anche ai giorni nostri. "A un uomo era reso tutto più facile, dalla società, dalla morale, dalle convinzioni e convenzioni, dalle leggi, dalla religione. Un uomo poteva permettersi di andare con tutte le donne del mondo e conservare la propria dignità. Di sposare una donna e amarne un'altra." Queste parole tratte dal libro sono purtroppo a volte molto attuali, come attuale ancora oggi è il contrasto nord-sud. Il libro è ambientato a Napoli negli anni in cui la povertà era visibile in ogni angolo della città. Se volete conoscere meglio storia di Teresa, una storia vera, vi consiglio sicuramente di leggere il libro, piccino ma pieno di vitalità. "Che uomo è un uomo che non tenta di rendere il mondo migliore?"

TRAMA:

All’indomani dell’Unità d’Italia, in una Napoli preda della miseria, dove i bambini poveri sono abbandonati al proprio destino e le orfane spesso diventano spose raccattate, puttane o suore senza vocazione, una duchessa attraversa i vicoli lerci, bussa alle porte dei bassi, interroga la gente, il popolo, per capire, per aiutare e non per sedurre con promesse irrealizzabili. In questa Napoli lazzara di Michele ’o Belzebù, dove l’azzurro degli occhi di Raffaele si sporca col nero della superstizione della schiena ingobbita del buon Alfonso, Teresa Filangieri concepisce un progetto ambizioso: far costruire il primo ospedale pediatrico per malattie infettive. Per riuscirci deve scontrarsi con il mondo degli uomini, quegli stessi, padri e mariti, a cui le donne ancora appartengono di diritto. Sfida le convenzioni, sottomette l’orgoglio, raccoglie dalla strada gli scugnizzi, ferite purulente che bisogna cominciare a disinfettare. Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia, dove vivere è una ricompensa e morire spesso è un privilegio, e ridona luce a una donna dai natali illustri, animata dalla passione civile, dall’amore verso i più deboli, ma troppo in fretta dimenticata dalla Storia.


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