10 ottobre - Giornata mondiale contro la pena di morte
Buongiorno amici della domenica!
La ricorrenza di cui vi parliamo oggi sarà martedì 10 ottobre.
Il 10 ottobre 2017 si celebra la Giornata mondiale contro la pena di morte indetta dalla Coalizione, fondata a Roma nel maggio 2002. La Coalizione è formata da più di 150 organizzazioni che difendono i diritti umani, associazioni legali, sindacati e autorità locali e regionali che uniscono i propri sforzi in favore dell’abolizione della pena di morte nel mondo.
"Lomicidio di stato, quale è la pena di morte, non affronta le cause alla base della violenza. Piuttosto, aumenta l’ingiustizia e la sofferenza e genera un nuovo ciclo di violenza, senza fornire giustizia alle vittime’" afferma Lync, vicedirettore dei programmi globali di Amnesty International.
L'Amnesty International si oppone alla pena di morte in tutte le circostanze a indipendentemente dal reato, dalle caratteristiche del reo o dal metodo di esecuzione. La pena di morte è la punizione più crudele, inumana e degradante.
Da quando il 10 ottobre è diventato il simbolo della lotta contro la pena capitale 17 paesi hanno rinunciato al provvedimento.
Per omaggiare la giornata abbiamo scelto Io morirò domani di Dawood Ali McCallum, un libro che ha come protagonista proprio un condannato alla pena di morte.
Riportiamo qui di seguito la TRAMA:
In un'oscura prigione da qualche parte in Africa, un uomo trascorre le sue ultime ore prima dell'esecuzione scrivendo una lettera a una donna che non ha mai conosciuto. Chi è quest'uomo? Dov'è rinchiuso? E perché è stato condannato a morte? Taz Dhar, giovane giornalista televisiva di Mumbai, dedita all'alcol e alle fallite relazioni sentimentali, si mette in viaggio per scoprire l'identità dell'autore della lettera che per vie piuttosto traverse infine l'ha raggiunta. Il viaggio la porterà in Germania, in Etiopia, in Ghana e in Gambia, nonché nella città in cui è cresciuta in Inghilterra, Swindon. Un viaggio che si rivelerà molto pericoloso e che metterà Taz a confronto con se stessa (il vizio del bere, il suo passato, la sua identità di espatriata est-africana e musulmana) in una dimensione di guerra al Terrore internazionale dove chi è considerato una minaccia per l'ordine vigente finisce per sparire senza lasciar traccia.
Vi riportiamo alcune frasi, che per noi sono state di forte impatto, presenti nel libro:
"Io sono Armitage Shanks, e morirò domani. Hai una vaga idea di cosa significhi che stai per morire? Te lo puoi immaginare? Ne sei in grado? Io no. Da un lato me ne rendo conto. Domani una parte di me, essenziale, vitale nel vero senso della parola, sarà distrutta."
"Non ricordo bene quanto tempo fa mi hanno condannato a morte; poche settimane. può darsi tre mesi. Ho fatto richiesta di appello. Non che mi importasse. L'appello è stato presentato per me automaticamente. Quando è stato respinto - altrettanto automaticamente - tre giorni fa, mi hanno detto che sarei morto."