20 settembre - Festa della Liberazione della capitale e dell'Unificazione Nazionale (1870)
Bentrovati alla rubrica Domenica, un po' di storia!
Il 20 settembre sarà la festa della Liberazione della capitale e dell'unificazione nazionale.
La Presa di Roma, nota anche come Breccia di Porta Pia, avvenuta proprio il 20 settembre 1870, fu l'episodio del Risorgimento che sancì l'annessione di Roma al Regno d'Italia. La giornata è stata festa nazionale fino al 1930 a seguito dell firma dei Patti Lateranensi.
Ancora oggi il 20 settembre viene ricordato a Roma con cerimonie che si svolgono presso Porta Pia. In quel punto infatti avvenne l’entrata delle truppe italiane attraverso una breccia che fu aperta a colpi d’artiglieria nelle Mura Aureliane.
Per ricordarla, abbiamo scelto un libro riguardante le vicessitudini dell'imperatore romano Adriano: Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar.
TRAMA:
Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. "Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà. I "Taccuini di appunti" dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.
Riportiamo alcune delle CITAZIONI più belle presenti all'interno del libro:
"Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?"
"Ciascuno di noi ha più qualità di quel che non si creda, ma solo il successo le mette in luce, forse perché allora ci si aspetta di vederci smettere d'esercitarle."
"Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada."
"Per un uomo di gusto, l'ostacolo più grave consiste nel fatto di occupare una posizione preminente, che implica ineluttabilmente il rischio dell'adulazione e della menzogna."