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Bad man - Dathan Auerbach


Titolo: Bad man

Autore: Dathan Auerbach

Editore: Sperling&Kupfer

Pag.: 408

Pubblicazione: agosto 2018

Recensione:

Appena ho iniziato a leggere "Bad man", romanzo d'esordio di Dathan Auerbach, ho avuto subito la sensazione che potesse potenzialmente rientrare tra i miei libri preferiti dell'estate 2018. Sì, perché alcuni libri riescono a catturarti dalle prime righe e tenerti stretto a loro senza lasciarti andare fino alla fine. Il punto di forza in questo caso, il "fattore calamita", è stato proprio il modo penetrante in cui Auerbach ha iniziato a raccontare una storia. 

La storia di due fratelli, Ben e Eric. Ben e Eric sono alla cassa del supermercato quando al piccolo Eric, di tre anni, scappa la pipì. Piuttosto scocciato Ben lo accompagna in bagno, e Eric da quel momento scompare nel nulla. Sono passati cinque anni da quel giorno. Eric non è mai stato ritrovato e Ben, bisognoso di soldi, trova lavoro proprio nello stesso supermercato in cui è scomparso il fratellino che non ha mai smesso di cercare. Il supermercato appare subito come un luogo oscuro e sinistro, e Ben capisce di essere nel posto giusto, sopratutto quando davanti ai suoi occhi vede il pupazzo che Eric aveva il giorno della sua scomparsa. Dathan Auerbach, da scrittore di creepypasta a scrittore di romanzi, racconta una storia avvolta nelle tenebre, degna del maestro dell'orrore Stephen King: "La vera paura, come insegna Stephen King, è quella che striscia fuori dall'ombra della quotidianità. E Dathan Auerbach ha imparato  perfettamente la lezione." E quali migliori protagonisti se non bambini e ragazzi? Troppo facile? No. È certamente come partire in quinta, ma la scrittura dell'autore ha fatto la differenza. L'atmosfera è perennemente misteriosa, e l'autore porta un po' di creepy anche in questo romanzo. A tal proposito, alcuni dettagli della trama non li ho compresi del tutto e alcune parti a parer mio sono poco approfondite. Ho infatti dei punti interrogativi, ma vi assicuro che sono tutti passati in secondo piano rispetto alle situazioni (creepy) e le sensazioni che la storia mi ha suscitato. Se l'intento era quello di raccontare con naturalezza una storia che viaggia dal thriller all'horror avvolgendo il lettore in un'ambientazione misteriosa, Auerbach ci è riuscito ottimamente. Il lato oscuro è la parte presente maggiormente nel romanzo, ma interessanti sono i rapporti interpersonali dei personaggi, come il profondo affetto che Ben prova nei confronti del fratellino Eric. È stato un toccasana leggere l'impegno, la dedizione e la tenacia di un ragazzo pronto ad andare contro tutto e tutti pur di ritrovarlo. Mi è piaciuta poi moltissimo la complicità che si crea tra Ben e Marty, suo collega e fedele compagno di squadra nonostante le disavventure. Queste due tipologie di rapporti sono in netta contrapposizione con quelli esistenti tra adulti e ragazzi, spesso spigolosi e incomprensibili proprio perché di età in cui si parlano due lingue differenti. "Bad man" è un libro da gustare con calma, per godersi al meglio ogni situazione lasciandosi avvolgere dall'ambientazione che vi farà stare in perenne stato di irrequietezza. Siamo agli inizi di una carriera da scrittore di romanzi, ma sono sicura che ne sentiremo parlare ancora e per molto tempo. 


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