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La scomparsa di Stephanie Mailer- Joël Dicker


Titolo: La scomparsa di Stephanie Mailer

Autore: Joël Dicker

Editore: La nave di Teseo

Anno di pubblicazione: 2018

Pag.: 704

Recensione:

Oggi sono qui per parlarvi di uno dei libri più attesi di questo 2018. Sto parlando di "La scomparsa di Stephanie Mailer" di Joël Dicker, autore che con "La verità sul caso Harry Quebert" ha raggiunto un successo planetario, tutto meritato, trovando un posticino anche nel mio cuore come uno dei miei autori preferiti, una garanzia. "Conoscete quella gemma di nome Orphea, incastonata negli Hamptons? È una cittadina paradisiaca dove l'aria sembra più pura e la vita più dolce che in qualsiasi altro posto, e ogni anno ospita un festival teatrale il cui spettacolo di punta è sempre di grande qualità." Jesse Rosenberg è il capitano 100%, stimato e anche un po' invidiato dai colleghi per aver risolto tutti i casi nella propria carriera. Appena prima del suo pensionamento viene avvicinato da una donna, la giornalista Stephanie Mailer, che gli comunica che il suo primo caso, nel 1994, non è stato in realtà risolto, e la persona incriminata all'epoca, era innocente. Si trattava di un caso complesso in cui il sindaco di allora e la sua famiglia erano stati ritrovati assassinati in casa. Davanti alla casa del sindaco era stato ritrovato anche il cadavere di una donna, Meghan, che probabilmente si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. "Che cosa vede, capitano?" "La sua mano." "Le sto mostrando le dita," mi corresse. "Ma io vedo la sua mano," ribattei, senza capire. "È proprio questo il problema," disse lei. "Ha visto ciò che voleva vedere e non ciò che le veniva mostrato. È stato questo il suo sbaglio, vent'anni fa."

È così che Stephanie Mailer insinua il dubbio e fa riaprire a Jesse il caso del 1994, prima di scomparire nel nulla. Se dapprima il capitano Rosenberg faticava a credere alla notizia della giornalista, che non ha fornito alcuna prova schiacciante riguardo l'errore nel caso del 1994, dopo la sua scomparsa i dubbi riguardo all'errata risoluzione del caso cominciano a diventare certezze. Cos'è successo a Stephanie Mailer? Cosa aveva scoperto? E se Jesse Rosenberg si era sbagliato, chi è il vero autore degli omicidi? Coinvolgente. Magnetico. Travolgente. Ecco riassunto in tre parole il mio pensiero riguardo a uno dei libri più belli letti quest'anno. Nonostante l'ordinario numero di pagine voluminoso, "La scomparsa di Stephanie Mailer" è un romanzo accattivante, di quelli che sono un pensiero fisso durante la giornata, di quelli grazie ai quali non si vede l'ora di avere quei cinque minuti liberi per buttarsi a capofitto tra le pagine, merito di un autore che con uno stile semplice riesce a raccontare storie molto complesse e stuzzicanti. Il punto di forza nei libri di Dicker, oltre alle trame ingarbugliate e al suo modo inconfondibile di raccontarle, è il fatto che ci si sente parte attiva nella storia. Si prova costantemente a cercare di capire cosa sia successo nel lontano 1994. Io personalmente ho cambiato idea parecchie volte, sbagliando sempre, ma non c'è da stupirsi perché Joël Dicker in questo è un vero burattinaio. Le storie sono molte e le ipotetiche soluzioni altrettante, i continui colpi di scena e cambi di prospettiva destabilizzano e appassionano allo stesso tempo. Non resta che immergersi nel mondo di Oprhea, una cittadina che rimane nel cuore, e lasciarsi trasportare dalle pagine aspettando la fine. E che fine! Più che assistere ad uno spettacolo di un burattinaio, leggere "La scomparsa di Stephanie Mailer" è stato come assistere ad una perfetta magia in cui, come spiegano i più bravi illusionisti, il trucco si sta svolgendo dalla parte opposta in cui tutti stanno guardando. Il paragone con la sua prima opera risulta inevitabile e "La verità sul caso Harry Quebert", per me, rimane sul gradino più alto del podio. Qualche piccola pecca a parer mio è comunque presente, ho trovato alcune situazioni piuttosto surreali e ai limiti di ogni logica ma credo che quelle piccole imperfezioni siano state sovrastate dalla capacità dell'autore di permettere a chi legge di affrontare un vero e proprio viaggio insieme ai protagonisti. Una storia che viaggia su più linee temporali. Passato e presente si concatenano, i capitoli ancora una volta sono a ritroso e nulla è lasciato incompiuto. Sono piccoli accorgimenti che Dicker attua, piccoli colpi di genio che lo contraddistinguono e rendono ancora più unico uno stile e un modo di intrattenimento che caratterizza la sua rarità in veste di scrittore. Da leggere!!


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